Un miliardo e duecento milioni di dollari. É questa la cifra complessiva dell’eredità di Cy Twombly, morto a Roma il 5 luglio scorso. Un patrimonio colossale che ha innescato una battaglia tra autorità giudiziarie e fiscali, famiglia e studi legali italiani e statunitensi. Una questione intricata che sta coinvolgendo la procura di Roma contro il figlio di Twombly Alessandro, con il suo legale americano Ernest Lerner e il finanziere Thomas H. Saliba, che avrebbero cercato di trasferire con un trust fund quasi quattro milioni di euro da un conto del padre depositato alla Banca Popolare di Bergamo. Impresa bloccata. Secondo gli inquirenti poi risulta che Twombly avrebbe evaso le imposte per quattro anni, dal 2005 al 2009, incassando circa ottanta milioni di euro dalla vendita di quaranta pezzi. In questo caso però le tasse, secondo il figlio, sono state pagate in America. Alessandro Twombly dichiara che, appena entrerà in possesso dell’eredità sarà disposto a versare il pattuito all’erario italiano. Che cosa però abbia destinato al figlio il pittore americano trapiantato a Roma non è chiaro. Pare che i documenti per la successione, aperti in America, e dunque sottoposti a giurisdizione statunitense, abbiano rivelato che l’intero patrimonio sia stato lasciato alla Fondazione Cy Twombly di New York e che ad Alessandro spettino solo 150 milioni di dollari soggetti a un trust con Lerner e Saliba ma bloccati anch’essi dalla Procura di Roma. In più vi sono i quadri di famiglia dal valore ovviamente altissimo entrati a far parte della Fondazione, stando sempre alle dichiarazioni di Twombly Junior, senza autorizzazione. Un giallo che per ora resta sospeso agli alti ranghi delle successioni patrimoniali di cui gli avvocati italiani coinvolti, Cesare Dal Maso, Luigi Macione e Massimo Dinoia, non hanno proferito parola. (m.b.)