Nel servizio si vedeva un «noto personaggio televisivo» fare proposte esplicite a una ragazza, Michela Morellato
Un servizio delle Iene, le ipotesi su chi fosse il «noto personaggio televisivo» che faceva proposte esplicite ad una ragazza, l’autosospensione dal video di Amedeo Goria: sono le tappe della vicenda che tiene banco da giovedì sera. «Sono stato vittima di un raggiro televisivo trasmesso nella serata del 22 settembre 2005 da Italia 1. Mi riservo ogni azione nelle sedi competenti contro qualsiasi iniziativa denigratoria da chiunque assunta in relazione a tale raggiro»: Amedeo Goria – prima di autosospendersi dal video – ha replicato così alle accuse di presunte molestie sessuali nei confronti di Michela Morellato, vicentina di Creazzo.
Amedeo Goria (LaPresse)
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Una vicenda «immortalata» dalle telecamere delle Iene, chiamate dalla Morellato, che giovedì nella prima puntata hanno trasmesso alcune immagini dell’incontro tra la 19enne e un non bene identificato giornalista. Ieri Il Giornale di Vicenza ha sostenuto che il giornalista in questione fosse Amedeo Goria, affermando che il pm Paolo Pecori ha aperto un’inchiesta per presunte molestie sessuali e atti osceni in luogo pubblico.
Al centro del servizio delle Iene , un «noto personaggio televisivo», come spiegato dai conduttori del programma, che faceva proposte esplicite ad una ragazza, aspirante attrice. Nel servizio, ovviamente, volto e voce del personaggio erano camuffati e i conduttori del programma hanno spiegato di non poter fare il nome dell’interessato. Dalla fine della messa in onda del programma su internet si rincorrono voci e indiscrezioni su chi sia il personaggio. Ieri sul Giornale di Vicenza la notizia che Michela Morellato, ragazza vicentina di Creazzo, un mese fa ha presentato una denuncia in Procura per molestie e che Goria sarebbe la persona indagata. Nel servizio mandato in onda nel corso del programma, si vedeva un incontro tra la ragazza e il personaggio televisivo a Roma in un bar con l’uomo che cercava in tutti i modi di convincere Michela ad andare a casa sua: «Ti devo prima vedere, ti devo costruire – diceva il personaggio nel servizio -, le brave ragazze che vogliono andare in televisione non vanno in giro al bar, devi sfruttare le tue abbondanze, se mi diverto con te, ti aiuto, sennò…».
«Tutte espressioni registrate e al vaglio del magistrato – scrive il quotidiano vicentino -. Non sfugge che tutte queste affermazioni del giornalista di per sé non costituiscono nulla di più se non una caduta di stile». «Dove la questione diventa delicata è sul tenore della denuncia presentata al magistrato – scrive ancora il quotidiano -. È facile prevedere che si assisterà a un duro scontro legale, dove ci sarà la parola dell’uno contro l’altra».
25 settembre 2005